Anatomia, Michelangelo, il numero uno!

Il Mosè e l’estensore del Mignolo

Osservando l’avambraccio del Mose` di Michelangelo, che l’Artista fiorentino, come lui amava definirsi, eseguì per la tomba di Giulio II, si nota come vi sia scolpito un piccolo muscolo, ossia l’estensore proprio del mignolo che si  contrae solo quando si solleva (si estende) il dito mignolo.
Il piccolo muscolo seppure facente parte della loggia superficiale dei muscoli dorsali dell’avambraccio è pressoché stretto fra due muscoli molto più grandi , ossia l’estensore comune delle dita lateralmente e l’ estensore ulnare del carpo medialmente. 


Tale struttura muscolare innervata dal radiale e vascolarizzata dalla interossea dorsale coadiuva, come dice il nome, l’estensione  del mignolo insieme all’estensore comune delle dita e in assenza di estensione del mignolo non è visibile. Talvolta anche in presenza di tale movimento, poiché stretto dai due muscoli più voluminosi, non è facilmente individuabile ad occhio nudo.
Tuttavia osservando bene il braccio destro dell’opera in cui il muscolo è ben evidente nel marmo scolpito, si nota che Mose` sta effettivamente sollevando il mignolo destro.
Un piccolo esempio della straordinaria attenzione  dedicata ai dettagli in questo capolavoro e della profondo da conoscenza dell’Anatomia Umana di Michelangelo (il numero uno) acquisita anche grazie alla conoscenza con il priore Nicolò di Lapo Lapo di Bichiellini, in Santo Spirito, che gli permise di studiare l’anatomia studiando i cadaveri.
La perfezione è fatta, anche, dai dettagli.

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